Il coniglio grigio di Carmagnola
Origine e sviluppo
Il coniglio Grigio di
Carmagnola ha avuto origine da una popolazione locale di conigli comuni a mantello grigio,
molto diffusa nelle aziende piemontesi alla fine degli anni cinquanta poi quasi
completamente scomparsa agli inizi degli anni Ottanta, almeno come razza pura.
Consistenza e distribuzione geografica
La consistenza della
razza è ignota, un nucleo in purezza di 10 maschi e 70 femmine è allevato a Carmagnola
presso il Centro Allevamento del Dipartimento di Scienze Zootecniche della facoltà di
Agraria di Torino.
Tecniche di allevamento
Sono allevati in
piccoli nuclei con sistema estensivo familiare, a terra o in gabbie di legno e alimentati
con erba e fieno e scarti di cucina. Lutilizzazione è il consumo familiare e solo
raramente, in casi di eccedenze, la vendita sul mercato.
Caratteristiche della razza
a) Caratteri morfologici
Tipo:
è una razza media con corpo allungato, spalle e lombi carnosi, dorso forte e ben curvato,
arti mediamente lunghi con cuscinetto plantare rivestito da pelo folto.
Pelliccia:
folta e soffice con pelo di media lunghezza di colore grigio, più chiaro nella regione
ventrale, sulla faccia mediale e plantare degli arti posteriori e nella parte inferiore
della coda. È presente una macchia triangolare più chiara sulla nuca; il sottopelo è
grigio o grigio chiaro senza mai diventare bianco mentre appare scura la faccia dorsale
della coda. Le unghie sono pigmentate.
Peso:
il peso vivo dei maschi adulti varia da 3,5 a 5,5 kg, quello delle femmine adulte da 3 a
4,5 kg. Sono considerati difetti gravi le orecchie da ariete, il sovracolore fulvo o
locchio rosso.
b) Caratteri produttivi
I
soggetti allevati presentano un incremento giornaliero di 27-30 g/dì e raggiungono
mediamente 1,6 kg a 60 giorni di età e 2,6 kg a 90 giorni; a seconda delle esigenze dei
consumatori possono, quindi, essere macellati tra i 2 e i 3 mesi di età.
c) Caratteri riproduttivi
I
parametri riproduttivi valutati esclusivamente su un campione di soggetti allevati
presso il Centro Allevamento di Carmagnola possono essere considerati medi essendo
risultata la fertilità pari a 80%, i nati vivi per parto mediamente di 7,5 e gli svezzati
per parto di 5-6. È ancora elevata la mortalità neonatale (Zoccarato, 1986).
Pro
Dal
1982 si è avviata una iniziativa di recupero di questa razza locale dimostratasi
interessante ai fini produttivi. Il nucleo su cui si opera, essendo relativamente
chiuso, ha imposto un programma di accoppiamenti con controllo della
consanguineità. Attualmente vi è un crescente interesse per i maschi e i lavori sono,
quindi, indirizzati alla creazione di una linea maschile senza però trascurare la
finalità della salvaguardia della razza-popolazione.
Difficile valutare quale sia la situazione della razza in campo, viste le
caratteristiche di allevamento praticate. È stato, recentemente, pubblicato un
questionario per tentare di quantificare e localizzare i capi presenti.
Riferimento bibliografici Pagano Toscano G., Benatti G., Zoccarato I., Contributo
alla conservazione di una popolazione locale di conigli grigi, Coniglicoltura, 1983,
11, 51-54. Zoccarato
I., Pagano toscano G., Benati G., Una razza di conigli Grigi da conservare: valore
zootecnico e possibilità di miglioramento, Coniglicoltura, 1986; 2, 41-43. Pagano
Toscano G., Zoccarato., BenattiG., Lazzaroni C., Caratterizzazione e valorizzazione dei
una popolazione locale di conigli, Ann. Acc. Di Agricoltura di Torino, 1991, 133,
85-89. Lazzaroni
C., Leveroni Calvi S., Valutazione del seme del coniglio Grigio di Carmagnola: primi
risultati, Comunicazione 7° Convegno Unità di Ricerca Coordinata CNR
Allevamento Piccole Specie, Cesena, 29-30 marzo 1995. Lazzaroni Cl, Pagano Toscano G., Il mantello nel coniglio Grigio di Carmagnola: risultati di una selezione fenotipica, Rivista di coniglicoltura, 1998, 1, 33.35.
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